A PISCINE LA “STELLA” ANCHE NEL 2021

In questo periodo tanto complesso, la relazione nella società diviene difficile, e difficolta è, di conseguenza, la realizzazione di quelle antichissime tradizioni trentine che hanno fatto e fanno della relazione il loro basamento.

Tuttavia nel piccolo paese di Piscine, 120 anime in alta Valle di Cembra, l’antichissima usanza della “Canta della Stella” o “Canta dei Re Magi” non è mancata neppure in questo inizio del 2021.

Fra le tante “Cante” antiche o più moderne, rionali o famigliari, di grande gruppo o di intima esecuzione, l’alta Valle di Cembra conserva forse la più piccola, ma antica, preziosa e genuina. Di generazione in generazione il villaggio cembrano di Piscine, nel territorio di Sover, l’ha mantenuta quasi ininterrottamente dal lontano 1647, quando un locale parroco, e in seguito il Primissario, ne faceva cenno in loro scritti, e fino ad oggi resiste, al di là di quanto accaduto nel corso del Primo Conflitto Mondiale, cent’anni fa, quando furono rubate le vite di quasi tutti i giovani stellari di allora. La Canta è vissuta poi respirando nelle voci e nei ricordi di chi al tempo di quel conflitto era bimbo, e che l’ha donata a chi oggi è già ragazzo o uomo.

Non è quella di Piscine una Canta della Stella che è comparsa spesso nelle grancasse dei quotidiani locali nei giorni natalizi ma, nonostante questo, sconosciuta ai più, ritorna con tenacia di anno in anno, e tanto più in questo anno, illuminata dalla luce che brilla negli occhi di chi la fa e negli occhi di chi accoglie il suo passaggio.

Un piccolo gruppo di bambini e ragazzi appartenenti al Minicoro La Valle di Sover, un fisarmonicista e tre magi, e ben 14 antichi canti, vecchi di quattro secoli, dei quali uno, “Noi siamo i tre re magi venuti dall’oriente” è quello più eseguito. E tutto si ripete, cristallino ma vivo come nel ‘600: l’attesa del tramonto sul lontano Monte Bondone, la partenza dal Maso Mezauno, vicino al paese, nel quale poi prosegue la visita a 40 famiglie, di casa in casa, lungo vie strette e anche buie, che fino a notte fonda sono toccate dalla piccola carovana che bussa alle porte. LE restrizioni emergenziali di questo periodo hanno costretto la “Canta” ad essere anticipata al 4 di gennaio, anziché svolgersi, come sempre, la Vigilia dell’Epifania, e ad essere allestita totalmente all’esterno delle abitazioni. Le famiglie comunque accolgono, ponendosi sull’uscio o sul poggiolo, o alla finestra, certe di trovare in quell’accoglienza della “Canta” un dono, e speranzose di poter donare anch’esse qualcosa, gesto mirabile.   Ma in questo mondo che sembra farsi ogni giorno più tenebra, la Canta della Stella del piccolo paese di Piscine, portata avanti dai locali giovani cantori del Minicoro La Valle, racconta ogni anno che c’è ancora del bene, c’è qualcosa che fa ben sperare e vale la pena di proporre con fatica e sostenere questa tradizione, pur fra mille tempeste, perché delle persone la attendono, e in essa, senza tante parole, e con semplici gesti, trovano risposte e trovano un senso alle difficoltà quotidiane.

Anche quest’anno quelle famiglie di Piscine hanno donato molte centinaia di euro raccolti in una sola sera, dono questa volta indirizzato ai bimbi malati e loro famiglie, in ricordo del caro Mirko Toller di Segonzano, già minicorista del “La Valle” per diversi anni, portato via dall’Atrofia Muscolare Spinale a soli 17 anni pochi mesi or sono.

E trascorsi i giorni dell’Epifania, la Canta della Stella di Piscine torna ancora nel nascondimento, fra gli aspri declivi della sponda sinistra cembrana, ma solo per esservi custodita e ritornare ancora a viaggiare, bussare e chiedere a tanti cuori nuova accoglienza, sapendo di trovare, anche nel Trentino del futuro, motivi di speranza.

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